Hai l’agenda piena di impegni e con fatica ti ritagli uno spazio verso le 18.00 in modo da poterti rilassare a fine giornata per un paio d’ore. Verso ora di pranzo incontri un caro amico che ha bisogno dei tuoi consigli perché ha traslocato da poco tempo e non è molto bravo con l’arredamento. Ti chiede se per le 18.00 puoi andare a dargli una mano a mettere in ordine la sua nuova casa.
Lo guardi e, dopo un attimo di titubanza, dici di sì mentre abbassi lo sguardo e tenti di abbozzare un sorriso. Lui è contento, ti saluta e se ne va soddisfatto, mentre dentro di te è come un tribunale nel pieno delle sue attività. Accusa e difesa combattono serrate, proprio come in uno di quei tanti film ambientati per lo più in un aula.
Tenevi tantissimo a quelle due ore lontano dallo stress della quotidianità, dagli impegni e dalla routine, ma non ti è stato possibile fare altrimenti perché la sensazione di disagio che hai provato ti ha impedito di dire “no”.
Quante volte hai vissuto questa scena?
Dire di NO è difficile se non vissuto in maniera sana, sicura e corretta.
Oggi ti parlerò proprio di come imparare a dire no, ma prima è molto utile capire cosa c’è dietro il disagio che provi.

Dire no mette a disagio
Quando ti trovi di fronte ad una richiesta a cui vorresti dire di no, e senti disagio, significa che non è il contenuto della richiesta a guidare la tua scelta, ma le sensazioni che provi e che fai fatica a tollerare.
Se vivi l’eventualità di dire no come un torto nei confronti di chi ti ha fatto una richiesta vuol dire che alcune convinzioni stanno governando il tuo modo di gestire le relazioni e la vita in generale. Ad esempio:
- devo essere sempre disponibile per essere accettato dagli altri
- mi sento sicuro di me e mi piaccio quando vengo riconosciuto dagli altri
- dicendo no posso ferire qualcuno e questo mi fa sentire in colpa
- devo piacere a tutti
Non riuscire a soddisfare una o più di queste credenze genera paura, insicurezza e senso di colpa, e ogni volta che non riesci a dire no di fronte alla richiesta di qualcuno ti stai prendendo cura di queste sensazioni sgradevoli, non della richiesta stessa.
Perdere di vista se stessi
Il problema è che dedichi più tempo a cercare un modo per sentire il meno possibile i sensi di colpa, la paura di deludere e di non ricevere considerazione, piuttosto che cercare di capire perché fai fatica a dire NO e cosa questa fatica ti stia comunicando.

Quindi che succede di solito? Dici Sì ad ogni richiesta, ma lo fai sacrificando il tuo tempo e i tuoi bisogni, arrancando per trovare le energie per un ulteriore sforzo e pensando che il problema sia tuo perché non sai fare altrimenti.
In tutto questo, l’unica domanda che ti permetterebbe di ascoltarti, di decidere partendo da te (e non dalle tue paure) e di interessarti ai tuoi bisogni non te la permetti.
Cos’è che non va? Domandatelo.
Può essere stanchezza, stress o bisogno di avere del tempo per te. Cose importanti che stai perdendo di vista.
Come fare allora?
Prenditi del tempo. Se la situazione è arrivata ad essere insopportabile significa che ne hai bisogno. Come un’auto non può camminare senza benzina, tu prima o poi non riuscirai a rincorrere tutti i doveri che ti stai imponendo per piacere agli altri. Non è questa la via.
Esiste un modo, questa è la buona notizia. Quella cattiva invece è che più ampi sono i circoli viziosi in cui ti trovi, maggiore sarà lo sforzo da fare per uscirne.
Intanto smetti di pensare che fare qualcosa per te sia un atto egoistico. Mettere al primo posto i tuoi bisogni non lo è per niente: è sano.
Non c’è nulla di sbagliato a saper individuare le tue priorità, gestire il tuo tempo in modo funzionale al tuo benessere e, laddove ne avanzi, decidere liberamente di regalare la tua presenza agli altri.
Ma devi arrivare a farlo con serenità e senza sensi di colpa.
Va quindi rintracciata la via del giusto equilibrio, partendo dal riconoscimento di te e dei tuoi bisogni.
Solo partendo da essi, saprai mettere al centro te stesso e saprai capire quando fai una cosa per senso del dovere (senso di colpa) o quando la fai con serenità.
La prima strada ti porterà rabbia, frustrazione e affaticamento; la seconda ti porterà benessere.

Puoi iniziare da un buon libro che tratti l’argomento dell’assertività, ossia la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace ciò che pensi, intendi fare o quello di cui hai bisogno.
Ti consiglio Mi vado bene? Autostima e assertività di Michele Giannantonio.
Ti aiuterà a districarti tra paura, rabbia e passività.
È importante ritrovare un modo di porti sicuro e spontaneo, perché esso oltre a far sì che tu ti senta padrone della tua vita, fa anche sì che tu non viva la tua generosità in modo rabbioso.
Hai mai notato che quando fai qualcosa senza volerlo davvero, dentro di te dopo un po’ una vocina ti dice Sono sempre disponibile per gli altri, perché non ricevo lo stesso trattamento?
Questa frase, o frasi simili, indicano che tu non fai davvero quella cosa perché lo desideri, ma perché ti senti costretto dal bisogno di piacere agli altri o dal senso di colpa.
Alla lunga, quindi, ti potrebbe capitare di sentirti arrabbiato verso una persona che magari non ha alcuna intenzione di ferirti, semplicemente perché tu non le hai saputo dire di No in modo autorevole e assertivo.
Abbandonare la paura di dire di no non significa mettersi un’armatura e ingaggiare un duello, ma salvaguardare se stessi e gli altri da dinamiche di passività/aggressività che possono innescarsi, logorando te stesso e le tue relazioni.
Il processo di emancipazione dal giudizio interno (che ti porta ad accettare cose che non desideri pienamente solo per piacere agli altri o per senso di colpa), è però complesso.
Non tutti riescono da soli a trovare il giusto equilibrio; non tutti riescono da soli ad ascoltarsi ed entrare in contatto con se stessi.
Per questa ragione, a volte può risultare utile percorrere la strada verso il riconoscimento dei propri bisogni con la compagnia di uno psicoterapeuta.
Un proverbio tibetano recita Cercare la felicità fuori di noi è come aspettare il sorgere del sole in una grotta rivolta a nord: partire da sé, ascoltare cosa ti comunicano le emozioni e metterti in contatto con i tuoi bisogni, sono quindi i presupposti per vivere in modo più consapevole, felice ed equilibrato, il tutto condito con qualche No in più! 😉
Dott. Luca Giulivi
Se desideri approfondire puoi contattarmi, e se ti è piaciuto l’articolo puoi commentarlo qui sotto e condividerlo sui social.
Salve leggo con attenzione il suo articolo.. Vorrei maggiori informazioni.. Sono una paziente psichiatrica e seguo un percorso psicologico lungo.. Ma vorrei sentire un’ altra opinione in quanto gli eventi depressivi sono sempre presenti nella mia vita. Vorrei un consiglio se se ne esce definitivamente.
Buongiorno Cristiana, grazie per il commento. Può contattarmi a uno dei riferimenti presenti su questo sito. Io sono a disposizione, un saluto.
Salve, ho comprato 2 libri per due persone a me molto care che fanno fatica a dire no. Secondo lei il libro li può aiutare in questo?
Buongiorno Angy, il libro consigliato nel post può fornire un valido aiuto se c’è la motivazione a mettersi in discussione. Può non essere sufficiente da solo e, soprattutto se il problema fosse importante, andrebbe visto come una parte del percorso personale che comunque necessiterebbe di un aiuto.
Però il libro può comunque rappresentare un buon inizio, un buon supporto e – perché no? – anche un buon regalo.
Salve, vorrei sapere se posso consigliare il libro per una persona che non sa dire no